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Nel corso dei miei workshops utilizzo spesso video tratti da film o serie TV per spiegare i diversi concetti legati gli steps del processo del Design Thinking.  Voglio condividerli con tutti voi.

Se siete conoscitori del Design Thinking, spero che vi ritroviate nelle clip che propongo. Se invece siete dei neofiti spero che queste clip possano aiutarvi ad avvicinarvi al Design Thinking.

La quinta fase di un tipico processo di Design Thinking è “Test”: in questa fase si testano direttamente con un campione di users del prodotto/servizio i prototipi realizzati nella precedente fase di “Prototype”.

L’obiettivo del test è di verificare sul campo se e quali problemi gli users possano sperimentare nell’utilizzo del prodotto/servizio e per mettere a punto la soluzione sulla base dei feedbacks ottenuti dagli users stessi. Potrà anche accadere di dovere tornare indietro alla fase di Ideate, se per esempio la soluzione individuata si dimostrasse fallimentare nei tests con gli users.

Ricordo infatti che le varie fasi del Design Thinking, Empathise, Define, Ideate, Prototype and Test, non devono essere intese come passi sequenziali da prendere mano mano che il progetto avanza. Il Design Thinking è più un processo iterativo e circolare, per cui è possibile “tornare indietro” ad un’altra fase del processo se necessario per validare le assunzioni e calibrare le soluzioni.

La situazione ideale vorrebbe di condurre i test in un contesto quanto più vicino all’ambiente naturale in cui gli user utilizzerebbero il prodotto/servizio, facendoli interagire quanto più possibile con esso.

Durante i test prendetevi il tempo di osservare l’interazione tra l’utente ed il vostro prototipo: cercate di non disturbare e non interrompete l’interazione dello user. Non date troppe spiegazioni agli users: rischiate di ridurre la spontaneità dell’interazione.  Quanto più il tutto è spontaneo e naturale tanto migliore sarà la qualità del feedback, sia su come lo user interagisce con il prodotto/servizio, sia sugli eventuali problemi. Otterrete così molti spunti su come migliorare il prototipo.

Un’ottima fonte per ulteriore ispirazione per questa fase è al seguente link.

E per rappresentare questa fase ho scelto un film che è una vera pietra miliare del cinema mondiale: The Truman Show del 1998.

Un magistrale Jim Carrey interpreta Truman Burbank, un trentenne un po’ svitato che non sa di essere il protagonista di uno show televisivo il “Truman Show”. Dal momento del suo concepimento, infatti, la vita di Truman è sempre stata letteralmente sotto i riflettori. Niente di quanto da lui vissuto è reale ma è tutto una messa in scena molto accurata. Uno studio televisivo enorme ospita il set in cui persino il giorno e la notte sono artificiali. Ed anche tutte le persone nella vita di Truman sono attori che in qualche modo manipolano le cose per far sì che la storia prosegua nel modo voluto dalla produzione.

Truman comincia a sospettare qualcosa quando accadono alcuni curiosi incidenti (un faro cade dal cielo!) e si comincia ad accorgere di alcune strane coincidenze (persone che compiono ogni giorno le stesse azioni alla stessa ora). Queste situazioni creano un senso di irrequietezza in Truman, che cerca rassicurazioni, non trovandole, nei suoi familiari e amici (tutti attori!) e che si traducono nel desiderio di evadere verso un luogo lontano.

Questo desiderio di fuga mette in difficoltà la produzione che si trova a dovere inventare nuovi espedienti per tenere Truman sul set. I sospetti di Truman si trasformano presto in certezza, e questo scatena diversi tentativi di fuga che culminano in un quasi naufragio, nel mare artificiale del set. Truman non cede anche se il regista dello show, l’incredibile Christof/Ed Harris, cerca di convincerlo a rimanere. Il gilm si conclude con un Truman che esce dal set, finalmente libero. Ad attenderlo, c’è l’attrice che, innamorata di lui, lo ha aiutato nella fuga.

La scena che vi propongo è legata proprio ad uno dei momenti chiave del film. Truman nutre già dei sospetti e vuole partire, allontanarsi, e si reca presso un’agenzia viaggi, chiaramente falsa. Cerca di prenotare un viaggio, non riuscendoci.
Questa scena mi sembra molto calzante per parlare di test di un prodotto o servizio in un contesto quanto più simile al normale ambiente in cui questi sono utilizzati!

Questo è il quinto e conclusivo blog della serie. Vi sono piaciuti questi post? Vi sono piaciute i film e le serie TV che ho scelto? Avete suggerimenti su film o serie TV alternative?

Fatemelo sapere!

Ed ecco la clip:

 

Il marchio “The Truman Show”, e le relative immagini sono di esclusiva proprietà della Paramount Pictures


Volete saperne di più?

Questo post appartiene alla serie “E se fosse un film: Il Design Thinking spiegato con i film e le serie TV”:

Design Thinking – Fase 1 – Empathise

Design Thinking – Fase 2 – Define

Design Thinking – Fase 3 – Ideate

Design Thinking – Fase 4 – Prototype