Se c’è una cosa che l’ultimo anno ci ha confermato è che il mondo intorno a noi si muove ad una velocità sempre maggiore. E’ un mondo in costante cambiamento in cui eventi imprevedibili si succedono a ritmi sempre più ravvicinati nel tempo. E’ un VUCA world!
La pandemia da Covid-19 è l’ultimo in ordine di tempo di questi eventi imprevedibili. E se, in passato, altre epidemie hanno colpito zone più o meno estese del pianeta (SARS, MERS, aviaria, suina), è evidente come la pandemia da Covid-19 abbia cambiato le regole del gioco!
Anche gli eventi climatici e geologici, complice, a detta di molti, il cambiamento climatico, sono sempre più numerosi e dall’impatto sempre più forte. Basti pensare agli uragani che con violenza sempre crescente colpiscono le fasce caraibiche ogni anno e gli altri eventi totalmente inusuali coma la gelata in Texas nella primavera 2021.
Ai cambiamenti generati in Natura, corrispondono altrettanti cambiamenti di origine umana. Tra i cambiamenti generati dall’uomo, i cambiamenti tecnologici balzano sicuramente all’occhio.
Nuove tecnologie emergono in brevi intervalli di tempo, con grandi impatti anche a livello di modelli di business, e a livello più macro con impatti su intere economie.
La concorrenza diventa sempre più globale e le aziende (di ogni paese) devono fare i conti con questa situazione così fluida.
L’acronimo VUCA è stata coniato negli Stati Uniti negli anni ’80, definisce un mondo (V)olatile, (U)ncertain – Incerto, (C)omplex – Complesso e (A)mbiguous – ambiguo. Mi sembra una definizione molto calzante.
Analizzando la definizione di VUCA, troviamo che:
(V)olatile: si riferisce alla natura e alle dinamiche dei cambiamenti. A volatilità più alta corrispondono cambiamenti più veloci
(U)ncertain – Incerto: si collega all’incapacità di comprendere cosa sta succedendo che rende impossibile prevedere con sicurezza cosa accadrà in futuroì
(C)omplex – Complesso: guarda alla numerosità dei fattori da considerare e alle relazioni tra questi fattori. Più i fattori sono tra loro interconnessi più la situazione diventa complessa e quindi più difficile da analizzare
(A)mbiguous – Ambiguo: fa riferimento alla mancanza di chiarezza di un fenomeno. La situazione ha dei contorni sfumati, le informazioni sono incomplete e/o contraddittorie.
Mi sembra che i singoli elementi della definizione di VUCA descrivano perfettamente il mondo di oggi!
Il mondo VUCA pone quindi sfide inattese a persone, aziende e organizzazioni. Come possono quindi persone, aziende e organizzazioni non solo sopravvivere ma anche prosperare nel VUCA world?
Continuate a leggere per scoprirlo!
Le nuove sfide del VUCA world
Il VUCA world genera nuove sfide per persone, aziende, organizzazioni nazionali e internazionali e governi interi.
Queste sfide hanno delle caratteristiche comuni:
- Non c’è una storia su cui basarsi: Molte non si sono mai verificate prima e non sono riconducibili a categorie che sono state gestite prima. Sono situazioni uniche in cui non abbiamo un punto di riferimento basato sullo storico che ci aiuti a trovare un modo per affrontarle. Non sono arrivate con un libretto di istruzioni come i mobili dell’Ikea!
- Sono ambigue e sfuggenti: E’ molto difficile se non impossibile capire perché le cose stanno accadendo nel modo in cui stanno accadendo e cosa causa questo comportamento. E ogni tentativo di guardare al problema sotto diversi punti di vista, cambia la comprensione del problema stesso e lo schema mentale sottostante. Non esiste un unico punto di vista, un unico quadro di riferimento.
- Sono complesse e con molte ramificazioni: Si tratta di situazioni molto complesse, in cui tanti elementi si combinano in maniera nuova e mai sperimentata. Alla complessità intrinseca si abbina anche un impatto sistemico elevato, con ramificazioni in ambiti molto diversi, in cui il cambiamento di una singola variabile in un punto del sistema causa cambiamenti in altre parti del sistema la cui valutazione a priori è molto complica e dagli effetti di medio/lungo periodo sono difficilmente prevedibili.
- Ci sono molti interessi coinvolti: Si tratta di situazioni molto “democratiche” che colpiscono in egual misura gruppi sociali completamente diversi. Ma gli interessi di questi gruppi sono a volte molto contraddittori tra di loro. E questo rende il trovare una soluzione estremamente complesso con gli strumenti tradizionali.
- Non esistono soluzioni che sono giuste o sbagliate (del tutto). Le soluzioni possono funzionare o possono non funzionare, e non esiste una formula che ci consenta di capirlo a priori. E in molti casi non c’è neanche un criterio oggettivo per misurare il successo di una soluzione.
Queste sfide sono spesso denominate Wicked Problems. In italiano li definiremmo Problemi Contorti proprio per le loro caratteristiche uniche, complesse, ambigue e contraddittorie.
E per fare un esempio pratico, non possiamo non parlare della pandemia che, come detto in apertura, è l’ultimo in termini temporali e forse il più impattante in epoca recente tra questi Wicked Problems.
Basti pensare alle informazioni totalmente contraddittorie che emergevano nei primi tempi della pandemia. E alle strade completamente diverse e, a volte, così lontane tra loro che i Governi nazionali hanno individuato per cercare di venirne fuori.
Basti pensare agli interessi diversi da soddisfare. La scuola ne è un esempio da manuale. Da una parte c’è l’interesse dei bambini a un’istruzione e una vita sociale, dall’altra c’è quello dei genitori a vedere comunque soddisfatti i bisogni di istruzione e sociali dei figli e a poter lavorare in maniera serena da casa, e per finire ci sono gli interessi degli insegnanti (a volte genitori anche loro) che si sono barcamenati tra le difficoltà di fronte alla didattica a distanza.
In questo contesto, i tradizionali strumenti di risoluzione di problemi che si basano sul benchmark e guardano al passato, sono sostanzialmente inutili! Non aiutano in nessun modo la risoluzione di un Wicked Problem.
E probabilmente ve ne siete accorti anche voi di come quelle modalità e strumenti che in ambito aziendale sono stati utilizzati fino ad adesso si sono rivelati totalmente inadeguati nel navigare queste situazioni. E le aziende ne hanno risentito, trovandosi totalmente impreparate di fronte ad una situazione sconosciuta, senza potere trovare una soluzione guardando al passato.
Il VUCA world rende praticamente inefficaci i metodi di problem solving abitualmente usati in contesti aziendali e non.
Cosa può aiutare quindi persone e aziende in questo contesto?
Oggi serve un metodo, che consenta alle persone e alle aziende di navigare questi problemi complessi, guardando al mondo con occhi sempre nuovi, senza basarsi su quanto accaduto in passato (che tanto non serve) e che consenta di superare i pregiudizi e i vincoli del sapere tradizionale.
Esiste un metodo che ha tutte queste caratteristiche: il Design Thinking
Ma cos’è il Design Thinking?
Scopriamolo insieme!
Il Design Thinking per affrontare i Wicked Problems del VUCA world
Al Design Thinking ci si riferisce anche come Human-centered Design. Vi ho già presentato possibili applicazioni e benefici della sua applicazione nella definizione di policy aziendali e nel procurement di servizi. Queste sono solo alcune delle sue applicazioni, che saranno oggetto di un blog dedicato nel prossimo futuro.
Nel seguito di questo blog, vorrei invece raccontarvi meglio di cosa è il Design Thinking e di come può aiutare ad affrontare e vincere le sfide del VUCA world.
Il Design Thinking è un metodo di problem solving che applica il mindset, il processo e gli strumenti del design per risolvere delle sfide, delle challenges in Inglese.
Parlare di Design in Italia non è una sfida facile!
Penso sia una delle parole più abusate. Siamo abituati ad associare il concetto di design al bello, al capo di alta moda, al mobile di alto livello, agli oggetti dal “design” appunto più avveniristico e originale. Siamo abituati ad associare la parola design all’aspetto estetico di qualcosa, ignorando in realtà il mindset ed il processo che hanno portato a quel risultato.
Se guardassimo meglio al vocabolario, scopriremmo che la traduzione più precisa di design in Italiano non è disegno o disegnare, ma è proprio quella di progetto o progettare ed il Designer è quindi colui che progetta.
E cosa progetta quindi chi pratica il Design Thinking?
Il Designer progetta prodotti, servizi, esperienze fisiche e/o digitali, strategie, processi, nuovi business model utilizzando il mindset, il processo e gli strumenti del Design.
Le professioni legate al Design sono numerose. Si parte dai Graphic & Visual Designer che sono più focalizzati sull’aspetto estetico, per andare verso gli Interaction Designer e gli UX Designer che si occupano di progettazione digitale (web, app, etc..). Gli Experience & Service Designer progettano invece l’esperienza (fisica e digitale) per l’utilizzatore di un determinato servizio o il servizio vero e proprio che questa persona utilizzerà. In ultimo i Business Designer progettano strategie e modelli di business! Si, si possono progettare anche quelli!
Tutte questi professionisti utilizzano il Design e il Design Thinking che è il metodo ideale per affrontare i Wicked Problem del VUCA world perché:
- Partono dai bisogni delle persone che devono essere soddisfatti in quel momento ed in quel contesto. La storia, quello che è successo in passato non è rilevante
- Prendono in considerazione tutti i punti di vista, coinvolgendo i vari stakeholder. Le diverse prospettive vengono messe insieme per creare una visione comune del problema e trovare quindi una soluzione che soddisfi tutti gli interessi coinvolti
- Il processo è flessibile e consente di fare procedere la conversazione in una maniera produttiva, senza farla bloccare. Ci si muove sempre in avanti ma è possibile tornare indietro se necessario.
- Mira a validare una soluzione velocemente in un processo iterativo, per acquisire nuova conoscenza e raffinare ulteriormente la soluzione
Il Design Thinking supera quindi i limiti dei metodi di problem solving tradizionali per trovare soluzioni nuove, originali ed efficaci alle sfide del VUCA world.
Avete anche voi una sfida che non sapete come risolvere? Il Design Thinking può aiutarvi!
Contattami per parlarne!