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Ho firmato un patto con il diavolo.

E tutto per un meraviglioso piumino nero di cui mi ero innamorata in una vetrina della Rinascente in Duomo.

Il mio diavolo non aveva però  le sembianze di Brad Pitt (chi non ricorda Io sono Joe Black ?!?!), ma aveva la bella tuta azzurra dei maestri di Sci.

Ebbene si, in cambio di un futilissimo capo di abbigliamento mi stavo formalmente impegnando (con mio marito) ad imparare a sciare.

Quel bigliettino con la mia firma esiste ancora: non pensavo che mio marito  l’avesse conservato per tutti questi anni. La storica promessa risale ai primi anni 2000: prima che potessi onorarla sarebbe passato ancora qualche anno. Ma finalmente dopo la nascita della mia seconda bambina, Federica, ecco che l’occasione giunge per prendere le prime lezioni di sci.

La prima volta che ho messo gli sci ai piedi e il maestro mi ha  insegnato le prime basi ero terrorizzata dal senso di scivolamento e stremata dalla fatica. Ma a poco poco ho imparato. Negli anni successivi, quando andavamo a sciare i primi giorni  li passavo in uno stato di tensione terrificante. Le mie gambe erano rigide e facevo fatica.

Ancora oggi non sono una grande sciatrice, anche se non provo più il sacro terrore della discesa sulle piste più difficili, non do prova di una grande tecnica. E dato che le mie figlie sono più brave di me e mi lasciano sempre indietro, se ho voglia di sciare su qualche pista più complicata senza la paura di finire per terra  mi faccio accompagnare da un maestro.

E nonostante le difficoltà, anno dopo anno eccomi qui nuovamente a riprovare, perché a me piace molto sciare: sono inebriata dalla bellezza dei paesaggi innevati, dal silenzio della montagna e dalla velocità quando scendi giù per una pista.

E negli anni, questo sport diventato una parte importante di me. Vi racconto cosa ho imparato sciando.

Prima di tutto ho imparato a  essere presente, centrata su quanto sto facendo: non ti puoi concedere distrazioni mentre scii. Avere consapevolezza di quanto ti circonda per la sicurezza tua e degli altri, ed avere consapevolezza del tuo corpo, di come lo muovi sono entrambi aspetti fondamentali. Una distrazione e finisci per terra, una distrazione e qualcuno potrebbe farsi male.

L’altra cosa che lo sci mi insegna è di guardare sempre a valle, alla fine della pista, cioè al mio obiettivo. Questo ha uno scopo molto pratico nello sci: se guardi a valle il peso del tuo corpo è distribuito in maniera corretta. Al di là degli aspetti meccanici, il guardare sempre a valle ha per me  il significato di guardare avanti, verso il tuo obiettivo e di valutare la strada migliore per arrivarci. Bisogna andare avanti avendo ben chiaro dove si vuole arrivare solo così riuscirai anche a trovare la strada migliore per arrivarci

In ultimo, lo sci mi ha insegnato l’umiltà e la consapevolezza che in qualche situazione abbiamo bisogno dell’aiuto di qualcun’altro. Quando voglio affrontare le piste più complicate mi affido ad un maestro di sci. Il maestro di sci grande conoscitore delle piste e delle persone è in grado di guidarmi nei tratti più difficili e mi mostra il modo migliore per affrontare quel tratto di discesa. Mi mostra la diagonale migliore, mi corregge la postura, mi incoraggia ad andare avanti.

Questa consapevolezza è particolarmente importante per chi come me ha scelto la strada professionale dell’autonomia.

Anche nel mi lavoro sento la necessità di appoggiarmi ad altre persone che sono in grado di guidarmi lungo la strada migliore, risparmiandomi un sacco di tempo e fatica.

E sono consapevole che probabilmente non sarò mai in grado di fare le piste più difficili ma in ogni caso alla fine della mia pista, qualunque essa sia, so di avere fatto del mio meglio per superare una grande paura e per raggiungere il mio obiettivo.

Ecco, questo riassume cosa ho imparato sciando. Cosa vi ha insegnato lo sport?


Dai anche un’occhiata agli altri post della serie “Lessons learnt”:

Sii il protagonista dello spettacolo! – Cosa ho imparato dal mio primo capo

The perfect recipe – Lessons learnt from cooking and baking

Fairies, adventures and other stories – Lessons learnt from reading fiction novels